Il
problema della casa si pose all'uomo primitivo probabilmente quando dovette
rinunciare ai ripari naturali che originariamente gli servivano come
abitazione, cioè cespugli, alberi cavi, buche nel suolo e principalmente le
caverne, o più semplicemente dei massi sporgenti che opponevano un
ostacolo, anche parziale, al vento e alla pioggia. Dovendosi continuamente
spostare per inseguire la selvaggina, per cercare regioni più ospitali, o, più
tardi, pascoli più ricchi per il suo bestiame, l'uomo preistorico si trovò
nella necessità di procurarsi un riparo che non dipendesse totalmente dalle
imprevedibili condizioni climatiche e ambientali dei vari luoghi e offrisse protezione
dal vento e dalla pioggia a quel bene prezioso che era il fuoco. Questo riparo
doveva potersi costruire semplicemente, con gli strumenti rudimentali e i
materiali di cui disponeva, e poiché la maggior parte dei popoli primitivi era nomade, il riparo
esigeva di essere fatto in modo da potersi smontare e trasportare facilmente.
E' proprio da questa esigenza legata alla vita nomade che sembra essere nata la capanna preistorica.
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