domenica 28 aprile 2013

La Grande Roma : opere urbanistiche (gli acquedotti)

Acquedotti:
Proseguiamo descrivendo la costruzione degli acquedotti romani,una delle opere più maestose e di maggiore utilità.Gli acquedotti venivano maggiormente utilizzati per la distribuzione delle acque in ogni punto delle città.
ne furono costruiti 11 e sono raccolti nella tabella sottostante..

AcquedottoAcquedotto parzialeCuratorAnno di costruzionePortata giornaliera alla sorgenteLunghezza
Aqua Appia
Appio Claudio312 a.C.841 quinarie - 34.000 mc
1.825 quinarie - 75.000 mc
11.190 passi
Anio VetusManio Curio Dentato272 - 270 a.C.2.362 quinarie43.000 passi
Aqua MarciaQuinto Marcio145 a.C.4600 187.000 mc61.710 passi
Aqua Tepula125 a.C.16.000 - 18.000 mc
Aqua IuliaAgrippa33 a.C.48.000 - 50.000 mc15.426 passi
Specus OctavianusAgrippa
Aqua VirgoAgrippa19 a.C.100.000 - 103.000 mc14.105 passi
Aqua Appia Augusta
(Appia)
Agrippa11 - 4 a.C.984 quinarie
Aqua Marcia Augusta
(Marcia)
Agrippa11 - 4 a.C.
Rivus Herculaneus
Aqua Alsietina2 a.C.16.000 mc22.172 passi
Anio Novus38 - 52 d.C.190.000 mc58.700 passi
Aqua Claudia38 - 52 d.C.184.000 - 196.000 mc46.606 passi
Arcus Neronis
(Claudia)
Aqua Domitiana
(Claudia)
Frontino ?Tra 81 d.C. e 92 d.C.
Aqua Traiana109 d.C.118.000 mc32 km
Aqua Marcia Antoniniana
(Marcia)
212 - 213 d.C.
Aqua Alexandrina226 d.C.22.000 mc24 km
 Un acquedotto si tratta sostanzialmente di un condotto realizzato in opera quadrata o in opera cementizia e foderato internamente con coccio pesto per impermeabilizzarlo; tale condotto e sempre interamente coperto per proteggere l'acqua che trasporta dalla contaminazione esterna (terra, animali); la cavità interna in cui scorre l'acqua è chiamata speco. Lo speco aveva delle dimensioni tali da consentire il comodo passaggio di un uomo, per consentire la manutenzione dello stesso rimuovendo il calcare che nel corso degli anni si depositava sulle pareti e sul fondo.
Il condotto dell'acquedotto romano era costruito in lieve costante pendenza (circa un metro di dislivello per ogni chilometro) in modo da sfruttare la forza di gravità per far scorrere l'acqua a pelo libero dalla sorgente al luogo di distribuzione; quindi era necessario che le sorgenti si trovassero ad un livello sul mare superiore di quello in cui l'acqua era prelevata per essere consumata; il suo percorso risultava piuttosto tortuoso dovendo seguire l'orografia del terreno in modo da mantenere la giusta quota e velocità per il flusso d'acqua e non perdere altezza in quanto più il castello terminale era alto e maggiore era l'area servita.
Per dare al condotto la giusta altezza in ogni punto questo era costruito su una base o fondamenta; a seconda dell'altezza dello speco rispetto al livello del terreno si possono individuare tre tipologie realizzative :
  • Speco Sotterraneo - normalmente la maggior parte del percorso di tutti gli acquedotti procedeva sottoterra; se le gallerie venivano scavate direttamente nel tufo questo veniva poi semplicemente ricoperto di signino per rendere le pareti impermeabili; se il condotto procedeva dove il terreno era incoerente veniva realizzata una parete in opera quadrata o opera reticolata oppure in opera laterizia a seconda del periodo con copertura a doppio spiovente o piana nei più antichi (anio vecchio, appio) o copertura a volta.
  • Sostruzione - struttura muraria continua utilizzata quando lo speco rimaneva al di sopra del livello del terreno ma non sufficientemente alto da poter realizzare le arcate
  • Su arcate - utilizzate quando lo speco era ad almeno un paio di metri dal suolo; per la realizzazione degli archi nell'epoca Repubblicana veniva utilizzata l'opera quadrata; successivamente, nel corso del periodo Imperiale, si preferì l'utilizzo dell'opera laterizia e le arcate in opera quadrata venivano consolidate utilizzando una incamiciatura in opera laterizia.


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